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In ogni epoca il simbolo della femminilità è stato identificato con il seno. E' naturale quindi che ogni donna dia molta importanza a questa parte del proprio corpo. Ogni anomalia o difetto arreca insicurezze che possono incidere sulla personalità ed ostacolare una serena vita di relazione. A tutto questo, ai nostri giorni, va ad aggiungersi la necessità di corrispondere sempre più ai modelli estetici proposti dai mass-media. La moda richiede insistentemente alla donne un seno ben formato: scollature pronunciate e costumi che non permettono più di nascondere questa parte del corpo, accentuano i problemi legati alla salute ed alla bellezza del seno. E' quindi molto cresciuto il numero delle donne, anche in giovane età, che sentono il bisogno di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica del seno. Sono cambiati anche i gusti maschili ed al seno "contenuto nella coppa di champagne" si preferiscono mammelle più prosperose e provocanti. I casi di mancato sviluppo del seno, in cui la giovane ha praticamente un torace piatto, e quelli in cui il seno si è afflosciato dopo una gravidanza o un dimagrimento, si risolvono semplicemente con l'introduzione di una protesi. Si calcola che a partire dagli anni 60 oltre due milioni di donne abbiano effettuato una mastoplastica additiva. Oggi l'ingrandimento del seno attraverso la mastoplastica additiva è, assieme alla liposcultura, l'intervento di chirurgia estetica più praticato.
In altri casi la chirurgia estetica è invece necessaria per migliorare la forma del seno che nel tempo è divenuta cadente o ridurre il suo volume perché eccessivo.
Cosa è necessario fare per ingrandire il seno?
La chirurgia estetica da oltre quaranta anni aumenta il volume del seno grazie alla introduzione delle protesi. Nel tempo i materiali si sono sempre più perfezionati ed oggi si usano le protesi "testurizzate" cioè con superficie non liscia ma rugosa che "normalmente" danno al seno un aspetto naturale, un movimento naturale, ed anche una morbidezza naturale. Le protesi migliori hanno una tripla parete di materiale plastico ed il loro contenuto è costituito da un gel di silicone oggi ad alta coesività. Le protesi che più utilizziamo sono le Inamed McGhan e le Arion. Queste protesi durano generalmente tutta la vita. In oltre 20 anni di attività non ho mai dovuto sostituire, per motivi di usura, protesi mammarie da me inserite. Apparentemente semplice l'intervento di mastoplastica additiva richiede comunque una notevole esperienza per raggiungere un risultato pienamente soddisfacente, naturale e simmetrico. La misura del nuovo seno va discussa accuratamente con la paziente così da corrispondere nel modo migliore alle sue aspettative. Il chirurgo estetico deve indirizzare grazie alla propria esperienza e scegliere il volume più adatto nel singolo caso valorizzando il complessivo equilibrio estetico della persona. Non esiste alcun materiale che si possa iniettare con sicurezza nel seno per ingrandirlo: non rischiare mai. L'uso del grasso aspirato dalla stessa persona può consentire aumenti di volume di lieve entità, sempre con l'incognita della durata del risultato e la possibile comparsa di varie irregolarità.
Mastoplastica Additiva: anestesia e ricovero
La mastoplastica additiva può essere eseguita sia in anestesia generale che locale assistita, l'anestesista controlla il paziente e lo aiuta a non avvertire alcun dolore. La degenza in genere è diurna, day-surgery. Qualora la paziente abiti distante dalla clinica è comunque preferibile trattenersi una notte. Il primo controllo viene effettuato il giorno dopo l'intervento di mastoplastica additiva, il secondo dopo una settimana e poi dopo un mese.
Incisione
Nell'intervento di mastoplastica additiva le protesi si introducono attraverso una incisione lunga circa 4 cm eseguita lungo il margine inferiore dell'areola dove resterà un segno poco evidente, spesso pressoché impercettibile. Quasi del tutto abbandonata l'incisione nel solco sottomammario, che lascia invariabilmente una cicatrice più o meno evidente. Del tutto nascosta la via ascellare che comporta però uno scollamento della sede ricevente meno sicuro e preciso.
Collocamento e tipo di protesi
Le protesi possono aumentare in modo naturale il volume del seno purchè il loro alloggiamento sia appropriato. Le protesi anatomiche vanno allineate e orientate in modo preciso e simmetrico e qualora ruotino o si spostino può comparire una differenza con il lato opposto. Le protesi rotonde non hanno questo possibile inconveniente e sono quindi le più usate. Il vantaggio di avere un polo superiore meno prominente può essere del resto ottenuto ricorrendo a protesi di profilo moderato. La consistenza dipende dalla coesività del gel che riempie la protesi: oggi si preferisce usare un gel altamente coesivo che permette alla protesi di restare meglio distesa senza che si possano formare pieghe lungo il suo contorno. L'alloggiamento può essere creato sopra o sotto il piano muscolare a seconda delle preferenze del chirurgo e delle indicazioni del caso clinico. Nelle persone molto magre l'evidenza delle protesi in sede sottogghiandolare può essere più evidente e si può optare per un inserimento sottomuscolare: in questo caso i fastidi postoperatori saranno però più accentuati ed il recupero più lento. Le protesi poste sotto al muscolo pettorale tendono a restare più rigide perchè sottoposte a maggiore pressione e in alcuni movimenti del torace possono risultare meno naturali.
Convalescenza
Nella mastoplastica additiva il decorso postoperatorio prevede solo qualche fastidio ma non è assolutamente doloroso perchè i tessuti operati sono sempre infiltrati con anestesia locale a lunga durata, marcaina, che assicura una analgesia per molte ore. Dopo l'intervento di mastoplastica additiva il periodo di riposo è breve e dopo 3-4 giorni si può riprendere una attività praticamente normale con la sola avvertenza di limitare sforzi con gli arti superiori. Nei primi quindici giorni si indossa un reggiseno contenitivo che può essere poi indicato durante il giorno per un'altra settimana. L'esposizione diretta ai raggi del sole non può avvenire prima di un mese. La piena sensibilità del seno si recupera entro alcune settimane. In alcuni casi può restare per alcuni mesi una discreta insensibilità di alcuni quadranti del seno che recupera nel tempo. La funzione resta quasi inalterata e la donna avrà in seguito le stesse possibilità di allattare che aveva prima della correzione attraverso la mastoplastica.
Le protesi possono arrecare disturbi di qualche tipo?
Le protesi attualmente in uso sono altamente perfezionate. Normalmente la loro presenza sia dal punto di vista visivo che palpatorio non è evidente ma questa situazione ottimale non sempre è possibile e qualcosa può essere percepibile, soprattutto si può percepire il bordo inferiore delle protesi, nonostante la qualità dei materiali e delle tecnica chirurgica. Complicanze gravi, quali infezioni e intolleranza, sebbene pur sempre possibili sono oggettivamente rare. Più frequenti piccoli difetti di simmetria e forma generalmente dovuti a differenze preesistenti all'intervento che il chirurgo può attenuare ma non del tutto eliminare. La superficie esterna si presenta rugosa per la presenza di micro-villi che riducono al minimo la possibilità di contrazione della capsula che l'organismo forma attorno alla protesi stessa. La possibilità di contrazione e indurimento di queste protesi è quindi rara. Quando ciò avviene è necessario effettuare un intervento di rilasciamento che le renda di nuovo morbide. Più frequente, nei soggetti magri, è invece la comparsa nei quadranti superointerni di lievi ondulazioni,"rippling", dovute alla percezione dei sottostanti contorni delle protesi. In questi casi, quando i tessuti cutanei sono molto sottili, si consiglia il collocamento sottomuscolare dual-plane. Disturbi transitori della sensibilità del seno sono piuttosto frequenti ma regrediscono nel giro di qualche mese. Le protesi generalmente durano per sempre: la loro rottura è molto difficile e può avvenire solo a seguito di un grave trauma del torace. Le protesi non influiscono in alcun modo sullo sviluppo di un tumore né di altre malattie: le stesse protesi sono usate per ricostruire il seno asportato a seguito di tumori. La prevenzione oncologica dopo l'impianto è possibile con i normali esami, ecografia e mammografia.
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